Martiria is an epic/doom metal
rock band formed back in the '80s and re-founded (after
a long pause) in 2002. Five album published (last one R-Evolution, with ex Black Sabbath Vinny Appice - 2014).
The band was formed back in the '80s. At the beginning the
band was very much oriented towards Doom/Metal sounds such
as: early Candlemass and Black Sabbath. After releasing
just a few demos and featuring various musicians, in 1998
the members of the group decide to take a break for a while
in order to experience different projects. (continue)
Grazie ai Martiria per questo nuovo, splendido capitolo della loro discografia
Trovo sia superfluo fare il conto di quante volte MetalHead abbia avuto a che fare con i Martiria, e rimandare ai link delle passate recensioni e interviste. La band romana si meritava certamente tutto lo spazio che le abbiamo dedicato in passato… come si merita oggi la recensione del proprio sesto album in studio, il quale – non è certo un mistero – vede la partecipazione addirittura di Vinny Appice. Ma non è l’unico importante cambiamento. Dietro al microfono abbiamo ora Flavio Cosma, un giovane dallo stile ‘ruggente’, il cui timbro si adatta benissimo ai pezzi di questo “R-Evolution”; c’è un cambio di etichetta (dalla MyGraveyard i romani passano all’inglese Rocksector); e c’è una produzione più potente e ‘pompata’ che esalta come non mai questo nuovo corso. Il risultato complessivo? Parlare di ‘album della maturità’ mi sembra del tutto ridicolo, i Martiria erano già maturi con “Eternal Soul” dieci anni fa (sì, questo disco festeggia anche il decennale), figurarsi se non lo sono ora. Ma direi che questo è l’album del ‘nuovo corso’. Per quanto il songwriting sia sostanzialmente lo stesso, i Martiria nel corso degli anni hanno abbandonato progressivamente quell’aura magica, fumosa, a tratti fiabesca dei primi due dischi per guadagnare in potenza, stabilità e presa sull’ascoltatore. Ecco, “R-Evolution” porta al massimo tutti questi aspetti senza abbandonare i vecchi trademark: davanti a noi abbiamo quindi una band profondamente rinnovata, ma che non dimentica mai le proprie origini – e non a caso, i testi sognanti del poeta Marco R. Capelli, presenti in tutti i full-lenght, restano il filo conduttore dell’intera la produzione ‘martiriana’. Già dai primi secondi di “King of Shadows”, dedicata alla leggenda di Orfeo, si può apprezzare l’incredibile lavoro di Vinny Appice: di per sé, il brano recupera l’epica stentorea che era stata propria soprattutto di “The Age of the Return”, che appare – come già segnalato – potenziata e amplificata dalla prova di Flavio e dalla produzione. Ottimo il ritornello melodico di “Steam Power”, e di nuovo magistrale – non sarà più necessario ricordarlo – il lavoro del drummer. Non mancano, in base a quanto ricordato, i brani che conservano la malinconica dimensione epica degli esordi: si vedano la splendida “Southern Seas” o la serrata “Salem”, con le sue chitarre così caratteristiche del Martiria sound. La sabbathiana “The Road of Tenochtitlan”, dedicata alle sofferenze del popolo azteco, è forse la canzone con il testo più indovinato e meglio abbinato alla musica; il dolce e sognante momento acustico arriva con “Light Brigade”. “Dark Angels” è l’unico pezzo in cui Vinny si concede un breve assolo iniziale di batteria; la titletrack è martellante, e assai critica nei confronti degli ideali della Rivoluzione Francese. La veloce e mirabile “The Viol and the Abyss” è invece tratta da un racconto di Lovecraft; si chiude con i toni elegiaci di “Tsushima” – visto quanti brani? Nel disco ce ne sono 13, per una durata superiore all’ora. E avrei facilmente potuto cantare le lodi anche degli altri. Grazie ai Martiria per questo nuovo, splendido capitolo della loro discografia; speriamo che “R-Evolution” contribuisca in modo spettacolare (soprattutto all’estero) ad allargare la cerchia dei fans!